Una proposta di legge per rendere meno gravoso economicamente per le famiglie il lavoro svolto da collaboratrici domestiche e da badanti. E' stata presentata da Alessia Maria Mosca, del Pd, e assegnata lunedì 25 gennaio all'esame della commissione Finanze della Camera. La proposta di legge prevede, in sintesi, di estendere il regime delle detrazioni fiscali in materia di imposte sui redditi, ponendo l'accento sull'assistenza familiare. Il testo si rivolge, in primo luogo, alle lavoratrici dipendenti, autonome e parasubordinate, che hanno uno o più redditi e figli a carico. L'articolo 1 prevede la possibilità di ottenere, da parte delle famiglie, la detrazione fiscale delle spese sostenute per l'assistenza ai figli minori e alle persone non autosufficienti.Si prevede in particolare la detrazione delle spese documentate e sostenute per i servizi di assistenza e cura di figli minori, comprese le rette relative alla frequenza degli asili nido per un importo non superiori a 5 mila euro annui, ed anche per gli addetti all'assistenza personale nei casi di non autosufficienza, per un importo non superiore a 10 mila euro annui. Queste detrazioni sono previste solo nel caso che il reddito complessivo non superi 70 mila euro annui.
Nel caso in cui entrambi i genitori svolgano un rapporto di lavoro autonomo, di collaborazione o subordinato, i limiti di spesa sono raddoppiati. Requisito necessario e imprescindibile per usufruire del diritto alle detrazioni previste dalla proposta di legge e' l'integrale applicazione, nei confronti degli addetti ai servizi di assistenza familiare o personale occupati nel nucleo familiare, della parte economica e normativa dei contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle associazioni e dalle organizzazioni sindacali. È inoltre indispensabile il regolare e integrale versamento nei confronti dei lavoratori dei contributi previdenziali e assistenziali. Il contribuente dovra' indicare nella dichiarazione fiscale il codice fiscale del lavoratore o dei lavoratori domestici interessati, al fine di accedere alle detrazioni.
fonte http://www.dire.it/DIRE-WELFARE/index.php?menu=10&cont=28369